L’incessante altalena primaverile delle condizioni meteorologiche dalle ore notturne a quelle diurne, da un giorno all’altro o da una settimana all’altra ha sicure negative ripercussioni anche sulla nostra pressione sanguigna la quale in genere diviene mutevole e instabile come il tempo.
Le giornate calde fanno abbassare la pressione sanguigna
Quando il barometro cala bruscamente oppure quando fa caldo, la pressione sanguigna tende a scendere al di sotto dei normali valori e questo è il motivo per cui, in tali situazioni, ci si può sentire stanchi, astenici e svogliati.
Ma di testa in molti se la pressione sale o fa troppo fresco
Ma se il giorno dopo il barometro è in rapida salita (più di 10 hPa in 1 giorno) oppure fa un po’ fresco per un brusco balzo all'in giù della temperatura (più di 7/8 gradi in 1 giorno), potete essere certi che la vostra pressione si porterà al di sopra dei valori normali, una situazione non certo ideale per gli ipertesi e che è fonte spesso di fastidiosi mal di testa. La discesa della pressione sanguigna è in genere tanto più accentuata quanto più si innalza la temperatura rispetto al giorno prima.
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Ma la pressione può subire sbalzi anche nel corso della medesima giornata perché in primavera non sono infrequenti le situazioni in cui fa caldo nel tardo mattino e nelle ore centrali del giorno mentre nel tardo pomeriggio la temperatura si abbassa bruscamente per l’arrivo di qualche acquazzone.
Le raccomandazioni della medicina
Comunque, finché dura la variabilità primaverile, i medici raccomandano agli ipertesi di non cambiare la quantità prescritta di farmaci, perché, per rincorrere gli umori del tempo, sarebbe necessario correggere la dose di giorno in giorno, una cosa ovviamente irrealizzabile.
Solo verso la fine di maggio, quando il caldo diviene sempre più frequente e durevole, può diventare consigliabile, in alcuni casi, ridurre le dosi, specie se ci si sente molto affaticati nelle gambe.
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Fonte: MeteoGiuliacci.it
Autore:
Mario Giuliacci